sabato 20 maggio 2017

Questa è la vista del nostro laboratorio di erboristeria da una delle camere dell agriturismo.... vi aspettavate un luogo chiuso, con degli scienziati in camice bianco intenti in analisi complicatissime su chissa quali tipi di piante eh... ed invece no, in questa esperienza più che in ogni altra chiunque di noi abbia fatto il nostro laboratorio è stata la natura.

Che tra virgolette è anche capace di regalare panorami cosi:




Tisane antinfluenzali





Questi sono i barattoli contenenti le tisane antinfluenzali che abbiamo preparato giovedì. Per questi infusi abbiamo utilizzato degli ingredienti facili da reperire: miele, acqua, limone e zenzero. Questa bevanda ha un impatto positivo su tutto l'organismo perchè i principi attivi combinati di zenzero e limone hanno un potere anticoagulante e aiutano a fluidificare il sangue, in più le caratteristiche naturali dello zenzero donano a questa tisana anche proprietà antitumorali e lassative.

giovedì 18 maggio 2017

Erbe officinali nell'antica roma

La medicina romana si connette alla medicina di altri popoli latini e alla medicina magica etrusca. Una vera e propria formazione all'arte della medicina non esisteva in Roma. Chiunque poteva dichiararsi medico e senza nessuna cognizione teorica o esperienza pratica aprire un ambulatorio. L'esercizio della professione era remunerativo e molti, del tutto inesperti, come ciabattini e tessitori, diventavano da un giorno all'altro medici o meglio lo diventavano facendo esperienza sulla pelle dei loro pazienti.
Come i greci, i romani utilizzarono vari rituali religiosi per la guarigione, perché credevano all'origine soprannaturale di molte malattie ma, a differenza della società greca che riteneva che la salute fosse un fatto privato e personale, il governo romano tutelò e incoraggiò il miglioramento della sanità pubblica. Inoltre, accanto a una medicina privata, Roma aveva istituito una comunità di servizi igienici e sanitari con lo scopo di prevenire le malattie attraverso il miglioramento delle condizioni di salute con la costruzione di acquedotti per portare acqua in città, di bagni pubblici e di reti delle acque reflue.
Tra le erbe più usate ricordiamo il laserpizio, usato per neutralizzare il veleno dei serpenti e cicatrizzare le ferite.
Oltre alle piante i romani erano soliti usare degli amuleti contenenti semi di cetriolo perchè ritenevano che favorissero il concepimento, mentre i semi di zucca proteggevano dalla febbre, e la radice di carota allontanava i serpenti.

Green Mask

Come ultima  attivitá della nostro viggio di alternanza scuola lavoro , per prima cosa siamo andati a cercare la malva(pianta erbacea dai fiori viola che cresce lungo le strade ). Trovata la malva, abbiamo preso le foglie più giovani insieme ai loro fiori e  andandole poi a bollire in acqua calda. Mentre la malva bolliva, abbiamo reso in poltiglia la polpa delle patata ,ottenuta una purea di patate, abbiamo aggiunto la fegola e la malva bollita e abbiamo mischiato, ottenendo cosi una crema per la pelle. Questa crema di bellezza,  puo' essere usata per brufoli e punti  neri della pelle, basta solo applicarla sulla pelle per 2/3 minuti massimo , ulteriormente può provocare problemi alla pelle.
Questo è l'infuso di malva con il purè di patate

Foto random :D

Crema Di Bellezza Con Le Patate



Come attivitá pomeridiana di oggi, siamo andati a cercare la malva che abbiamo usato per preparare una crema, simile a quella fatta con l'argilla il primo giorno. Trovata la malva, abbiamo preso le foglie più giovani insieme ai loro fiori e poi le abbiamo messe a bollire in acqua calda. Mentre la malva bolliva, abbiamo reso in poltiglia la polpa delle patata spatolandola con un coltello. Ottenuta una purea di patate, abbiamo aggiunto la fegola e la malva bollita e abbiamo mischiato, ottenendo cosi una crema per la pelle. Questa crema di bellezza, 100% naturale, puo' essere usata per brufoli e punti  neri della pelle, basta solo applicarla sulla pelle per 2/3 minuti massimo.

Salvia: proprietà, benefici e controindicazioni

La salvia è una delle piante che abbiamo incontrato durante la raccolta per il nostro erbario, ha molte proprietà, in grado di apportare numerosi benefici. E’ utile contro la tosse, stimola la secrezione di succhi gastrici, mantiene fresco l’alito, tiene puliti i denti. In caso di laringiti e faringiti si può preparare un decotto con le sue cime fiorite. Questa pianta inoltre riesce a combattere gli stati di stanchezza e di depressione. Particolarmente note sono le sue proprietà antinfiammatorie, balsamiche ed espettoranti. Tuttavia, bisogna stare attenti alle controindicazioni, perché è conosciuta anche una reazione da intossicazione neurotossica determinata dall’uso dell’olio essenziale in alti dosaggi.Le proprietà e i benefici
La salvia è ricca di diversi acidi, di enzimi, di vitamina B1 e C, di flavonoidi e di sostanze estrogene. In generale, possiamo dire che la pianta riesce a stimolare l’organismo. E’ indicata anche nel caso di ascessi e gengiviti, perché ha ottimi effetti cicatrizzanti. Riesce ad agire contro le infezioni che interessano le vie respiratorie, dà una buona risposta contro la ritenzione idrica, le emicranie e i reumatismi.
Inoltre, si rivela opportuna anche per curare le sindromi mestruali dolorose e i disturbi della menopausa. Riesce a combattere gli stati di astenia e di umore basso ed è indicata particolarmente nel caso di esaurimento fisico, oltre che per aiutare la memoria.
Riesce a ridurre la glicemia, rivelandosi utile anche nei casi di diabete. Ha delle ottime proprietà antisudorifere e contribuisce a mantenere rinvigorita la pelle, infatti la salvia è usata anche in cosmesi.
I preparati a base di questa pianta sono efficaci per combattere il catarro e l’olio essenziale ha delle notevoli proprietà antisettiche e balsamiche. Per questo si può impiegare opportunamente in caso di mal di gola e di raffreddore.

Le controindicazioni
Bisogna prestare particolare cautela nell’utilizzare specialmente l’olio essenziale di salvia, perché il suo uso protratto a dosi normali o il suo utilizzo ad un dosaggio eccessivo può determinare manifestazioni neurotossiche.
La sua tossicità può comparire anche con i preparati ad uso topico, come le creme e gli oli da massaggio, che vengono assorbiti dalla pelle o dalle mucose. La salvia è sconsigliata in caso di insufficienza renale.
Inoltre è da tenere presente che non dovrebbe essere usata neanche in gravidanza e durante la fase di allattamento, perché può bloccare la lattazione.

La Camomilla

Durante il secondo giorno del nostro soggiorno alla Corte della Miniera ci siamo divisi in due gruppi. La mattina siamo andati a raccogliere vari tipi di foglie che ci sono serviti in seguito per realizzare degli stampi così da conservarli per produrre il nostro erbario e studiarli il giorno successivo. 
Il pomeriggio invece siamo stati impegnati nella ricerca della Vitalba, un erba che è servita per cucinare un frittata. 
Mentre camminavamo ci siamo imbattuti nella camomilla, dei fiori bianchi con la parte centrale gialla (simile alla margherita).
La nostra "guida", e cuoca durante il nostro soggiorno qua, ci ha informato su alcune delle proprietà della pianta e sui metodi di utilizzo e preparazione di infusi. 
La camomilla vive solitamente nei campi coltivati, in viottoli e aree abbandonate delle campagne.
Questa pianta contiene olio essenziale, flavonoidi, cumarine, acidi e glucosidi. 

Questi principi attivi donano alla camomilla le sue note proprietà antinfiammatorie, antisettiche, sedative, toniche e digestive.

Finocchio selvatico e principi benefici per l'uomo

Durante il nostro soggiorno presso "La corte della miniera", situato vicino ad urbino, ci è stato chiesto di andare a raccogliere delle foglie di vario genere, che si trovano qui intorno, per poterle usare nella calcografia(incisione su metalli). Il giorno seguente tramite le foglie che abbiamo raccolto, ci è stato chiesto di fare una ricerca su di esse per scoprire alcune informazioni importanti come i principi attivi e le proprietà. La pianta che più mi ha incuriosito è stata quella del finocchio selvatico, questa meravigliosa pianta contiene una sostanza, l'anetolo, che è sia un stimolante ma anche un ottimo rimedio per la digestione e un diuretico adatto a favorire l'eliminazione dei liquidi e di conseguenza di permettere la meglio purificazione del nostro organismo. Inoltre i suoi fiori e le sue foglie sono utilizzati in cucina come aromatizzanti naturali. Ed infine ho scoperto che i suoi frutti hanno delle proprietà eccezionali quali quella di antifermentativo e digestivo, contiene anche diverse vitamine fondamentali per noi come la vitamina A, B e C.
Tutto questo rende il finocchio selvatico un importante pianta per l'uomo che può essere sfruttata anche per creare delle buonissime tisane.

COS'È UN ERBARIO

L'erbario è, fin dall'antichità, un libro che raccoglie e illustra le piante medicinali e le loro virtù. Oggi è conosciuto come una collezione di piante dissecate e classificate, compiuta con metodi scientifici.

Un erbario si prepara in varie fasi:
  • Raccolta dei campioni che devono possedere le parti necessarie alla determinazione.
  • Processi di essiccazione dei campioni tramite la compressione tra due fogli di carta assorbente.
  • Etichettatura con:
      - Denominazione specifica della specie
      - Posizione sistematica 
      - Data di raccolta 
      - Luogo di raccolta (Coordinate
         geografiche e quota s.l.m.)
      - habitat 
      - informazioni riguardanti dimensione,      
         colore,forma e specificità dei fiori.


I campioni montati sui fogli di carta vengono poi posti in una specifica custodia protettiva. Alcuni tipi di foglie o piante,piuttosto morbide o non adatte all'essiccazione,hanno bisogno di particolari metodi di conservazione e una progressiva manutenzione e protezione periodica contro insetti e parassiti tramite la fumigazione con repellenti.




L'attività di stamattina è stata quella di preparare un infuso di miele, zenzero e limone ,dalle molteplici proprietà tra cui quelle di lassativo , aiuto per il metabolismo  e vasodilalatatore. Per prima cosa abbiamo sminuzzato limone e zenzero fino a ridurli in poltiglia affinchè l'acqua potesse penetrare e attraversare al meglio al loro interno al fine di estrarre al meglio l'essenza . Successivamente si porta ad ebollizione l'acqua e si aggiunge il miele e la poltiglia , si cuoce per 1 ora continuando a mescolare costantemente a velocità lenta cosichè l'acqua possa anche "grattare" la superficie del limone e dello zenzero ed in tal modo estrarre ancora meglio tutte le sostanze da essi . Passata l'ora abbiamo filtrato il tutto alla vecchia maniera , ossia con un canavaccio (strizzandolo con all'interno il contenuto ) e messo l'infuso in piccoli barattoli che potremmo portare con noi a casa.

PIANTE OFFICINALI NELL' ANTICA GRECIA

Nell'antica grecia,le conoscenze sulle piante si mescolarono con le teorie filosofiche . Le erbe medicinali erano talmente importanti da dedicare a esse delle divinità e dei santuari. Il Dio Apollo,dio della belezza e del sole, per gli antici greci erano il dio della salute e della medicina in quanto esperto riconoscitore delle erbe medicinale. Tra le erbe più usate c'erano:
-Cicuta;
-Gemme di pino;
-Anice;
- Salvia;
-Cedro.
Contro le malattie degli occhi so prescriveva unguento a base di spicchi di agli. I greci suddividevano le piante in 3 categorie:
- Secche e calde (facili da cuocere e  commestibili)
-Umide e fredde;
-Selvatiche;
Uno dei più importanti studiosi fu Eracleide,il quale sperimento nuove ricette,riprese in seguito da Celso. Le radici studiate e messe in vendita vennero definite "FARMACOPOLI" e si basava sprattutto sulle nozioni contenute nei testi medici scritti da Ippocrate e in quelli botanici scritti da Teofrasto. Ippocrate scrisse 400 rimedi a base di erbe e utilizzava in particolare  i diuredici (cipolla,aglio,melograno,cetriolo e zucchero). Molte altre piante furono introdotte nell'epoca delle spedizioni in oriente di Alessandro Magno soprattutto spezie come zafferano, cardamomo,coriandolo,cannella e cumino.

Erboristeria Nell antico Egitto

Le notizie sull’antica medicina egizia sono tratte da un papiro risalente al VII secolo a. C., il papiro dì Ebers dal nome del suo scopritore che lo rinvenne nel 1872. 
Questo papiro ci spiega come gli Egiziani usassero le piante anche in numerosi unguenti di bellezza e come fossero competenti in fatto di preparazioni erboristiche. Tali preparazioni erano affidate di solito ai sacerdoti che studiavano decotti, confezionavano pastiglie, spremevano con i torchi i succhi delle erbe. Nel papiro sono elencate preparazioni anche molto complesse a base di dieci e più sostanze diverse. 
Purtroppo non è possibile ricostruire molto dell’erboristeria egiziana in quanto non è facile attribuire gli antichi nomi alle erbe attualmente conosciute. Di certo sono stati identificati: il ricino, il lino, il sesamo, il ginepro, la mandragora, l’assenzio, il giusquiamo. La menta piperita, ritrovata in una tomba, era un’erba medicamentosa molto importante, al pari della salvia edella camomilla; tra le erbe inebrianti erano conosciuti il papavero e la canapa indiana. Il cedro era considerato un efficace controveleno, come illustrano alcune pitture del tempio di Karnak. Numerosi erano gli unguenti usati dagli Egizi contro le malattie; il più celebre era chiamato Kyphi e sembra che questo unguento fosse composto da una cinquantina di ingredienti. Le droghe vegetali servivano pure nell’imbalsamazione dei cadaveri. Le mummificazioni allora in uso erano realizzate con l’aiuto di piante, d’essenze aromatiche e di salamoie seguendo una tecnica minuziosa. 

mercoledì 17 maggio 2017

Un piatto "povero"

Come vi ha detto Luigi, l'altro ieri mattina siamo andati a raccogliere asparagi e vitalbe.
Ed eccoci mentre prepariamo le magnifiche frittate.
GNAM!

il nostro viaggio in mezzo alla natura è iniziato con una bella scampagnata sulle alture della corte della miniera alla ricerca di asparagi e vitalbe al fine di cucinare poi una deliziosa frittata.

martedì 16 maggio 2017

La vista da "La Corte Della Miniera"

Appena arrivati, ci siamo subito trovati davanti uno spettacolo naturale come pochi.
Siamo immersi nella natura, i telefoni prendono poco e niente.
Ma noi non ci scoraggiamo e continueremo ad aggiornarvi.
Stay tuned!

giovedì 4 maggio 2017

LE PIANTE OFFICINALI DELL'ETA' ARABA ( 630)

Con Maometto inizia l'era della grande civiltà araba e si assiste a un rifiorire della medicina e dell'erboristeria. Gli Arabi erano molto interessati al commercio delle erbe medicinali infatti erano grandi esportatori in Europa, dopo averle importate dall'Oriente. Dopo la morte di Maometto, gli Arabi saccheggiarono una città persiana portando via grandi quantità di erbe medicinali, infatti scoprirono canfora ( impiegata per indurre una vasodilatazione coronaria). La farmacia fu il primo gradino per l'organizzazione scientifica araba, dove si ricercavano e sperimentavano nuovi rimedi farmaceutici. Grazie a queste farmacie molte erbe medicinali e droghe furono esportate in Italia.

Ecco alcuni esempi di erbe officinali utilizzate dagli arabi:



Aloè: impiegata come lassativo, antisettico, antiemorroidale, eczemi di diverse nature e ferite;


















Brionia: impiegata come purgante diuretico, decongestionante ghiandolare e vescicatorio.
Inoltre la Brionia era impiegata anche nell'asma e nell'epilessia, nelle paralisi e in diverse malattie dell'apparato gastrenterico.














Eufrasia: impiegata come antisettico e decongestionante per gli occhi, naso e gola.














Molte delle nostre preparazioni ed operazioni farmaceutiche portano nomi arabi. Oggi in quasi tutti i paesi in cui vivono i mussulmani, viene eseguita questa medicina tradizionale araba fiorente dal X secolo fino al XII secolo.

LE PIANTE OFFICINALI NEL MEDIOEVO(476-1492)

La medicina non era molto sviluppata, infatti fino al 1200 i medici scarseggiavano e le terapie non erano sufficientemente efficaci. I metodi di cura non erano molto sviluppati ma lo erano quelli per fratture e ferite causate dalle battaglie. Nel medioevo la cura delle malattie si basa principalmente sull'utilizzo delle piante, dei minerali e sul riposo a letto. Venivano usati molto la menta, il papavero, l’aloe, il finocchio, l’olio, il giusquiamo, la canfora, l’arsenico, lo zolfo e tante altre ancora.

Ecco alcuni esempi di utilizzo delle piante:

  • L'asarabacca, un'erba profumata usata per ghirlande, ha numerose virtù: toglie il mal di testa, attenua l'infiammazione degli occhi, spegne il fuoco sacro, favorisce il sonno e cura fin dall'inizio l'alopecia;


  • Le foglie del caprifoglio, fresche o essiccate all'ombra, cicatrizzano e consolidano tutte le ferite recenti, vecchie e spesso antiche in modo mirabile;
















  • Per eliminare le lentiggini, si prenda la radice di giacinto con l'aggiunta di alcuni lupini e si unga la faccia;














  • Le preparazioni a base di anacardo giovano contro la perdita della memoria. Se assunti da soli, gli anarcardi favoriscono la rogna e la morte.











E' soprattutto grazie alla tradizione che ci sono arrivate diverse modalità sull'uso delle erbe; infatti accanto ai campi e gli orti, nei monasteri,vi era un infermeria destinata all'uso delle erbe per curare diversi tipi di malattie. La medicina fu messa in crisi verso la metà del 1300, quando dall'Asia venne la peste. La medicina si ritrova ad essere inefficace verso questo morbo.
Molti medici vengono uccisi dalla peste, molti altri fuggono. Gli organismi pubblici organizzano la difesa: in questo periodo i medici cominciano ad essere coinvolti in quella che diventerà la sanità pubblica di stampo moderno.


martedì 2 maggio 2017

Invito per i blogger i cui nomi iniziano per E, F, G !!!

Che ne dite di strutturare una timeline?
Le erbe e le piante officinali hanno, infatti, accompagnato l'uomo per tutto il corso della sua storia.
Si può partire dal Papiro di Ebers risalente al 1500 a.C......